BICOCCA LAB

Magazine del Laboratorio di Comunicazione Giornalistica di Milano Bicocca. Dir. Res. Marco Mozzoni. Reg. Trib. Milano n.130 del 11/04/2017

SpecialiStorie

… perché senza idee chiare non puoi fare un granchè!

Capita che i giovani vengano etichettati come svogliati, fannulloni, nullafacenti e maleducati. Ovviamente c’è anche chi la pensa in maniera diversa. Forse chi nutre scarsa fiducia nei confronti della nuova generazione, lo fa per convinzioni derivate da qualche esperienza personale o per chissà quale altro motivo.

Ma una cosa è sicura: non hanno mai parlato con Simone Carrozzo.

Simone è un 25enne di Nerviano, un piccolo paese in provincia di Milano. Venticinquenne sì, ma con una determinazione da far invidia. E sono proprio la sua tenacia e la sua forza d’animo che gli stanno permettendo giorno dopo giorno di realizzarsi personalmente e lavorativamente.

Proprio perché affascinata dalla sua storia, decido di chiamarlo e inizio col chiedergli di parlarmi del suo percorso lavorativo fino ad oggi.

“Tra i 19 e i 20 anni avevo una passione sfrenata per il bartendering – mi dice – così, nell’estate del 2012, sono partito per andare a lavorare come barman in un villaggio a Villasimius, in Sardegna. Questo è stato l’inizio di tutta una serie di viaggi e spostamenti, durati qualche giorno o più anni. Infatti, dopo essere stato a Marrakech nel novembre 2012 per un importante evento, l’estate successiva sono ripartito alla volta della Sardegna per un’altra stagione in villaggio. Ma improvvisamente arrivò la mail tanto sognata e sperata: il Millstream Hotel di Chichester, nel Regno Unito, mi stava aprendo le sue porte. Volevano che io andassi a lavorare da loro. Così, nel luglio 2012 ho iniziato la mia carriera in Inghilterra. In questi 5 anni ho viaggiato moltissimo, frequentando decine di corsi, collezionando diplomi su diplomi e ottenendo una qualifica dopo l’altra con l’intento di migliorarmi sempre. Ed è proprio per questo che ora, proprio due giorni fa, sono tornato in Italia. La mia prossima tappa sarà Firenze, dove continuerò il mio percorso da Restaurant Manager”.

“Non ti fai mancare proprio nulla insomma.. Cos’è che ti sta permettendo di fare tutta questa strada?  C’è un elemento che ritieni imprescindibile nel tuo percorso?”, gli chiedo.

“Assolutamente sì – mi risponde – ed è la determinazione. Sai cosa mi dico sempre? “Perché no? Perché non dovrei farlo? Cosa ho da perdere?”

A questo punto mi viene spontaneo domandargli se però, nonostante tutta questa determinazione, non abbia mai avuto paura.

“Come no, certo! Ti dirò di più: in questi casi la prima cosa che si prova è proprio la paura! Ma la paura è ciò che accomuna tutti coloro che provano ad andare più in là.. e io sono uno di questi. Non è mai facile iniziare una nuova vita, ma io vedo tutto come una sfida con me stesso. Bisogna sempre mettersi alla prova, a quest’età soprattutto. Sentirsi arrivati è sbagliato.”

“Quindi immagino sia per lo stesso ragionamento che dal mondo del bartendering sei passato a quello più ampio del Restaurant Management.”

“Bravissima, diciamo che ho allargato i miei orizzonti. E continuo a farlo. Ogni mio viaggio non è a caso. Sicuramente i posti in cui vado mi affascinano, ma tutto per me ha sempre un senso.. professionale, ecco!”

“Beh Simone, direi che hai le idee molto chiare.”

“Chiarissime. E sai perché? Perché senza idee chiare, non puoi fare un granchè!”

Lo saluto, ringraziandolo per la disponibilità e la lezione di coraggio e determinazione che ha dato. La determinazione di un ragazzo “in gamba”, che non se ne sta con le mani in mano, che addenta la vita e la mastica per bene, assaporandone tutti i sapori e retrogusti che nasconde.

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