Reinventarsi con successo a 50 anni
Il periodo universitario rappresenta il primo vero momento in cui ci accorgiamo del peso specifico di determinate scelte, soprattutto in ottica della nostra formazione e crescita lavorativa. E se già a 20 anni può essere ostico immaginarsi limitati e confinati all’interno di una determinata sfera di competenze, a 50 anni questa “gabbia” è senza dubbio ancor più stretta e scomoda.
Eppure, c’è chi nonostante un ventennio di lavoro nello stesso luogo, decide a 50 anni di fare bagaglio delle proprie conoscenze per addentrarsi verso altri lidi. E’ la scelta coraggiosa, ambiziosa e un po’ “pazza” di Alessandro F.M., imprenditore milanese, che nel 2016 mette le basi del progetto CreativeNation, un’impresa che opera nel settore del Personal Branding e dell’Affiliate Marketing.
“Quando ne parlavo pochi anni fa, era solito che molti colleghi mi guardassero come se stessi perdendo il lume della ragione..” “Ma sono convinto che essere imprenditore voglia dire soprattutto avere la pazzia e l’ostinatezza di portare avanti un’idea importante, saper cogliere i momenti favorevoli per emergere e far crescere il tuo progetto”.
Quella di Alessandro è una storia di idee, quelle che adesso sono alla base della sua creatura, CreativeNation, realtà che ambisce a distinguersi per la particolarità e validità di fattori quali, appunto, creatività ed emozione.
“Ad esser sincero, non è la prima volta che mi trovo a fare scelte simili, – ci racconta Alessandro – già 10 anni fa mi cimentai nel settore della sicurezza informatica quando era ancora un campo vergine. In principio, ovviamente, il progetto partì a rilento, poi quando imprese e istituzioni cominciarono a sfruttare a pieno il potenziale degli strumenti Web, io mi trovavo in vantaggio di parecchi anni sui concorrenti. Inutile dire che da lì in poi il tutto andò a gonfie vele”.
Parla di lucida follia Alessandro, nuovamente di fortuna. Ma la parola più ricorrente nei suoi racconti è “lungimiranza”. “La mia grande qualità, credo, sia il fatto di aver sempre creduto nel futuro, nelle opportunità, nella bellezza del cambiamento. Costantemente migliorarci e puntare a vedere il potenziale in campi ancora inesplorati, questo è l’essenziale per riuscire a valorizzarsi in un mondo in cui conformarsi allo standard significa, sotto ogni punto di vista, scomparire e rinunciare alla bellezza della propria unicità”.
Queste parole in particolare hanno dato occasione di addentrarci in un tema abbastanza spinoso, e soprattutto farlo in modo poco banale. Nell’Italia del 2017 è davvero possibile per un ragazzo credere ai suoi sogni?
“Credere ai sogni è un’espressione che personalmente non sopporto. Preferisco di gran lunga investire, coltivare e applicarsi per la realizzazione di un sogno. Nulla viene regalato a nessuno, e il segreto per entrare in una realtà lavorativa di successo, che ci faccia crescere anche dal punto di vista personale, sta nel saper investire su se stessi e sulle proprie passioni, cercando di farlo in modo particolare e unico. Perché alla fine dei conti quello che realmente ci distingue è, banalmente, la nostra unicità: ma è necessario fare in modo che questa possa rappresentare un valore aggiunto, e questo significa impegno e lavoro. Credere e basta serve a ben poco!”
La storia di Alessandro, un vero e proprio ragazzo di 50 anni, ci ha colpito non solo dal punto di vista professionale, ma anche dal punto di vista umano: un valore che evidentemente, oggi più che mai, torna ad essere il vero fattore di successo e di realizzazione personale.





