Doodle4Google: Sarah Harrison e un futuro di pace

Ha solo 15 anni la vincitrice di Doodle4Google, il concorso annuale indetto da Google per incoraggiare gli studenti americani a ritrarre la propria visione del logo della compagnia. Sarah Harrison, vincitrice del contest, ha creato il Doodle che è apparso su tutte le homepage statunitensi tra venerdì 31 marzo e sabato 1 aprile. La giuria,  compresi la ginnasta Simone Biles, il conduttore Jimmy Kimmel e la cantante Sia, ha selezionato “A Peaceful Future” tra circa 4200 proposte che dipingevano un avvenire tra fantascienza e realtà.

Alla richiesta di Google di pensare al futuro, però, la ragazza ha risposto con un’illustrazione che ritrae otto ragazzi di ogni etnia, genere e religione la cui magliette formano la classica scritta che identifica il motore di ricerca. “Il mio futuro è un mondo nel quale tutti possiamo imparare ad amarci l’un l’altro indipendentemente dal nostro orientamento religioso, sessuale, dal nostro genere e dalla nostra etnia”, spiega, “sogno un futuro nel quale ognuno è al sicuro ovunque decida di andare, chiunque decida di essere”. Il disegno di Sarah, non a caso, è stato pubblicato nel Transgender Day of Visibility, giornata internazionale istituita allo scopo di accrescere la consapevolezza verso le discriminazioni delle quali sono oggetto i transessuali di tutto il mondo.

“Quando ho iniziato pensavo a come ci sia grande fermento intorno alle diverse comunità di persone nel mondo al giorno d’oggi. Per questo ho voluto disegnare qualcosa che speravo potesse mostrare che possiamo tutti convivere ed andare d’accordo, e che per tutti è possibile vivere in armonia l’uno con l’altro”, riporta il Washington Post, “non possiamo sapere che cosa loro abbiano passato, tanto quanto loro non possono sapere cosa abbiamo affrontato noi, perciò meritiamo tutti il rispetto altrui”.

Sarah Harrison, con la vittoria, si porta a casa una borsa di studio da 30 mila dollari e l’opportunità di visitare Googleplex, il quartier generale di Google a Mountain View in California. Ne beneficerà anche la sua scuola, nel Connecticut, che riceverà una quota da investire nell’acquisto di strumenti tecnologici per migliorare la didattica. Un’altra millennial, insomma, che lascia molto in cui sperare.

 

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