Buone notizie: il nostro cervello cresce quando impariamo
Che le cellule nervose comunicassero tra loro, già si sapeva. Ma che i punti di contatto – le sinapsi – fossero in grado di modificare la loro forma, espandendosi, è una scoperta innovativa.
Il merito di tutto ciò è di un gruppo di multidisciplinare di ricercatori dell’ Istituto Italiano di Tecnologia in collaborazione con esperti di neuroscienze e d’elaborazione dell’immagine. Lo studio, infatti, è stato condotto con tecniche di microscopia avanzata che hanno permesso di analizzare i neuroni nella scala del miliardesimo di metro. La scoperta è sorprendente: durante l’apprendimento, le sinapsi aumentano la loro superficie e si modificano a livello nanometrico, frazionandosi in parti più piccole. Questa delocalizzazione conferisce, quindi, più stabilità e funzionalità all’intero apparato cerebrale, favorendo il contatto tra cellule e, quindi, l’apprendimento e la memorizzazione.
Pubblicato pochi giorni fa sul Journal of Neuroscience, lo studio apporta importanti novità nell’ambito delle neuroscienze: “La sinapsi è stata sempre considerata un’unità atomica, indivisibile, ma oggi abbiamo dimostrato che non è così.” spiega, soddisfatto, Andrea Barberis, uno dei coordinatori del team di ricerca.
Questo è solo l’inizio di un percorso di indagine riguardo alla plasticità del cervello che sembra aprire le porte a nuovi studi e trattamenti contro l’epilessia e l’autismo, malattie fortemente collegate alla plasticità neurale.





