Nessuno alle 9:30 del mattino si aspetta di ricevere una domanda del genere

Quindici minuti per scoprire il senso della vita. Carta e penna alla mano ed una semplice domanda da porre a qualche sconosciuto: “che cosa si vive a fare?” “Non c’è un senso e non ha senso cercarlo” risponde Marco, studente di 21 anni, colto dallo stupore per questa “insolita domanda”.

Secondo Alessia invece, studentessa di 22 anni, “Viviamo per raggiungere i nostri scopi” ; apparentemente concreta e razionale, nel rispondere non riesce a nascondere una certa insicurezza riguardo un tema per lei “un po’ delicato”. “Felicità” e “soddisfazione” sono due fattori che accomunano le risposte di Chiara, 22 anni, e Federico, 20, entrambi studenti di economia, mentre per il ventenne Riccardo l’importante è “riuscire a star bene con se stessi”.

Nessuno, alle 9 e 30 del mattino, si aspetta di ricevere una domanda del genere mentre studia o semplicemente attende l’inizio della lezione negli spazi comuni della propria università. La sorpresa non manca e secondo molti degli intervistati, per rispondere in modo adeguato, ci sarebbe bisogno di più tempo. Spesso infatti, ragionando sul tema in questione, tendiamo a perderci e a sprofondare in discorsi filosofici che finiscono per risultare astratti ed inconsistenti.

Se ci concentriamo però su quelle che sono le risposte effettive, tralasciando l’apparente disinteresse di Marco -il quale ha lasciato però trapelare di avere un pensiero molto profondo a riguardo- risulta evidente che esse ruotano tutte intorno a semplici aspetti del quotidiano, che non per questo devono essere considerati banali, come gli affetti e la realizzazione personale.

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