“Mamma, ho il cuore in testa”
La cefalea in età pediatrica è considerata la malattia del mese. Questi i dati: un bambino su 4 ha avuto almeno un episodio di mal di testa nel corso dell’anno. In Italia colpisce circa 10 bambini su 100.
I bambini definiscono l’emicrania come “il cuore in testa”. I pediatri della Società Italiana di Pediatria (SIP) fanno chiarezza su questo problema. I più piccoli soffrono di vomito, dolori addominali, vertigini, torcicollo, mal d’auto, dolore ricorrente agli arti inferiori. I più grandi sentono prevalentemente il mal di testa, hanno fastidio per la luce, rumori, odori. E’ da tenere ben presente la principale complicanza legata alla cefalea in età pediatrica: la possibile cronicizzazione. In età evolutiva sono due i principali determinanti della cronicizzazione della cefalea data dall’abuso degli antidolorifici e da fattori psicologici. Quindi, come si può curare? La terapia deve essere indirizzata verso la causa del mal di testa: per esempio, un trattamento farmacologico per una sinusite. Nel caso delle cefalee primarie ci sono notevoli possibilità terapeutiche, compito del medico sarà stabilire la più indicata.
I genitori non devono allarmarsi: nella maggior parte dei casi il mal di testa del bambino non è legato ad una malattia grave e non bisogna effettuare esami inutili e troppo invasivi come come l’Rx dei seni paranasali o la TC del cranio. Potreste tenere un diario con il vostro bambino, dove riportare le caratteristiche di frequenza e qualitative della cefalea. Imparate a gestire l’attacco acuto di cefalea ed in particolare evitate ritardi nell’assunzione di antidolorifici che vanno somministrati all’inizio per garantire una maggiore efficacia.





