La ragazza della giungla
Una bambina di circa otto anni è stata ritrovata dalle autorità locali nella foresta dell’Uttar Pradesh in India. Non è ancora noto da quanto tempo la bambina sostasse nella riserva, ma di sicuro non si tratta di un periodo così breve. La bambina infatti, è stata trovata in compagnia di un branco di primati che popolano abitualmente la foresta e che hanno cercato di difenderla all’arrivo delle autorità locali. La bambina sembrerebbe infatti essersi adattata al ritmo della natura e aver fatto della specie delle scimmie la sua nuova famiglia e la sua nuova educazione: preferisce camminare utilizzando sia le mani che i piedi, mangia direttamente con la bocca ed emette suoni gutturali. Dopo qualche settimana di cura la bambina sta meglio avvertono dall’India, che aveva inizialmente tenuta nascosta la notizia, ma continua ancora a spaventarsi al contato con altri umani. Il motivo del probabile abbandono non è ancora chiaro, sebbene la pista riguardante un possibile deficit cognitivo della bambina sia un’ipotesi molto accreditata, ma la straordinaria adozione da parte di queste scimmie è invece un fatto che non sorprende Elisabetta Visalberghi, etologa e primatologa del CNR di Roma, che afferma: “In gran parte del mondo animale c’è un istinto ad adottare piccoli: questi hanno caratteristiche che scatenano negli adulti sentimenti di accudimento; la letteratura scientifica registra 3 o 4 casi negli ultimi trent’anni di adozioni di bimbi da parte di animali” e conferma i probabili ed incombenti traumi e ritardi, anche riguardanti l’uso del linguaggio, che la bambina potrebbe incontrare nel proseguo del suo sviluppo. Non siamo nuovi a storie di convivenza fra animali e umani, ma sicuramente una convivenza alla “Mowgli” nel bel mezzo della giungla è sempre stata associata alla fantasia, dove tutto è possibile e nulla è reale, o per lo meno non lo era fino ad oggi.