Che senso abbiamo?
Di solito ci si chiede “ma che senso ha?” una situazione, un gesto, qualcosa che vediamo o ascoltiamo. Ma qualcuno si è mai chiesto che senso abbiamo noi? Filosofi, scienziati e studiosi di ogni genere nel corso del tempo si sono interrogati sul senso della vita, ma oggi qualcuno si pone ancora questa domanda? Ma soprattutto, come risponderebbe?
Qualcuno non lo sa, rimane spiazzato da una domanda simile: “Non lo so, è troppo difficile rispondere” oppure “perché questa domanda di prima mattina?” Per altri, come Alessandro, 20 anni, studente semplicemente “viviamo”.
C’è anche chi dà un taglio filosofico alla propria risposta, come Stefano, 20 anni, studente di fisica, che dice: “Noi siamo usati dalla vita; d’altronde l’evoluzione serve per creare altra vita, ma la vita in sé non ha senso, siamo alla continua ricerca di obiettivi, ma non c’è un senso. Per me il senso della vita è cercare di migliorarsi ogni giorno”.
Secondo molti la vita è una prova, una sfida, in cui la cosa più importante è, come dice Gabriele, ventunenne studente di biotecnologie: “lasciare qualcosa che ricordi che sei stato al mondo, un’impronta di te stesso”.
Secondo Andrea, 21 anni e biologo in erba, “siamo nelle mani di un’entità più grande e sopra di noi”. “Io credo e penso che ognuno di noi debba raggiungere un obiettivo, che forse ti poni tu o forse sei già inquadrato”. E alla domanda: quindi conosciamo questo obiettivo?, risponde: “Dobbiamo capirlo noi”.
Secondo te che cosa viviamo a fare? “42”. Quella di Giovanni, 19 anni e futuro fisico è una risposta immediata, data senza pensarci un attimo. Poi prosegue: “Non so se cogliete la citazione, è del romanzo di Douglas Adams “Guida galattica per gli autostoppisti”. Una razza aliena costruisce un supercomputer per dare risposta a questa domanda e la risposta è 42. Ma dal momento che nessuno riusciva a capire la risposta creano un secondo supercomputer per tentare di trovare la domanda da cui era scaturita una risposta simile, che però non viene trovata”. In altre parole “il senso di tutto ciò è che non si può avere una risposta, o meglio se hai la risposta non hai la domanda e se hai la domanda non hai la risposta”.
Saremmo quindi bloccati in un loop continuo, condannati a non sapere perché siamo al mondo. Matteo, 22 anni condivide questo pensiero e dice: “noi viviamo proprio per cercare il senso della vita”.