L’Europa è sempre più green
Sono rassicuranti i dati rilasciati da Eurostat, l’agenzia di statistica dell’Unione Europea, nella giornata del 14 marzo riguardo alla produzione di energia attraverso fonti rinnovabili.
Il rapporto mostra come nei principali indici la tendenza generica sia largamente positiva e addirittura 11 stati membri hanno già raggiunto l’obiettivo prefissato per il 2020.
La produzione primaria di energia da fonti rinnovabili registra nel 2015, anno in cui sono basati gli ultimi dati, un incremento del 3.8% rispetto al 2014, continuando così il trend di crescita iniziato nel 1990.
Come conseguenza di questo, anche la capacità di immagazzinamento dell’energia è sensibilmente cresciuta negli ultimi 20 anni, arrivando nel 2015 a risultare addirittura uguale alla capacità di stoccaggio dell’energia prodotta da combustibili fossili. Traino di questo aspetto è stata negli anni l’energia prodotta da fonti idroelettriche e dal nucleare. Interessante notare inoltre l’enorme aumento del dato relativo a fonti eoliche e solari, arrivate in meno di un decennio a raggiungere quasi le prime elencate.
Strettamente correlato a questi due dati abbiamo infine le analisi relative al consumo lordo di rinnovabili. Troviamo infatti un incremento del 3.9% nel consumo rispetto al 2014. Il valore più alto tra questi arriva da energie prodotte attraverso legna e idroelettriche.
Volendo entrare maggiormente nel dettaglio delle analisi relative al dato di consumo di rinnovabili in diversi ambiti, possiamo trovare tre utilizzi principali: elettricità, riscaldamento e trasporti.
L’elettricità ha contribuito nel complesso per il 28,8% nella statistica principale, registrando tuttavia notevoli variazioni a seconda dello stato in analisi.
Il riscaldamento ha ricoperto una porzione del 18,6% nel consumo totale di rinnovabili continuando il trend di crescita consecutivo iniziato nel 2004 registrando un aumento complessivo del 10,2% da questo.
Infine nell’ambito dei trasporti la situazione risulta più complessa in quanto i dati variano notevolmente a seconda dello stato in analisi, l’obiettivo per il 2020 è di raggiungere il 10% e per ora solo 3 stati: Austria, Finlandia e Svezia lo hanno raggiunto.
La produzione di biocarburante ha registrato un leggero calo del 5% nel 2015 dopo aver registrato negli scorsi anni una crescita impressionante a ritmi di valori come il 10% annuale. Il valore tuttavia non preoccupa.
Per concludere possiamo vedere come nel complesso i dati mostrati da questo rapporto siano complessivamente positivi. L’Europa dimostra di essere molto attenta alle proprie politiche ambientali dimostrando che la strada intrapresa dal 1990 sia quella giusta. Nel nostro piccolo noi italiani possiamo essere contenti per la nostra parte, infatti l’Italia fa parte degli undici stati che hanno raggiunto l’obiettivo prefissato per il 2020. La speranza è che questo trend continui negli anni ad aumentare, riducendo sempre di più il gap con le energie prodotte da combustibili fossili.





