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Magazine del Laboratorio di Comunicazione Giornalistica di Milano Bicocca. Direttore Responsabile Marco Mozzoni. Registrazione Tribunale di Milano n.130 del 11/04/2017

Attualità

Ora legale sì o no? Questo è il problema in Australia

In Australia è presente una divisione per quanto riguarda l’ora legale: non è infatti una pratica adottata da ogni stato.
Durante la prima e la seconda guerra mondiale era stata imposta a tutti obbligatoriamente, fino a che è stata resa facoltativa, una decisione che ogni stato poteva operare autonomamente. L’Australia è una federazione di sei stati, e solo la metà di questi applica il cambio dell’ora: ne restano fuori l’Australia Occidentale, il Territorio del Nord e Queensland.
Per anni gli stati hanno lottato, creando una polarizzazione tra i contadini e gli agricoltori che si sono sempre opposti all’ora legale e i lavoratori d’ufficio che preferivano invece l’ora in più di sole alla fine della giornata.

La questione verte principalmente sul fatto che la pratica era stata imposta in tempi di guerra, per cui sorge la domanda: il risparmio di energia è meno importante fuori dai tempi di crisi?
Un esperto in materia, il dottor David Prerau, che ha lavorato come consigliere del congresso degli Stati Uniti, afferma che numerosi studi provano i benefici del risparmio di energia. “Durante le guerre, la ragione principale dell’ora legale era il conservare l’energia per i costi relativi alla guerra, ma faceva anche altro” dice Prerau “Le persone arrivavano a casa e aveva ancora tempo di coltivare”.

Il dottore continua affermando che alcuni paesi non usano normalmente l’ora legale, ma in tempi di crisi sono tutti tendenti ad adottarla.
“Studi recenti mostrano come gli incidenti d’auto nel Regno Unito si riducono durante l’ora legale, così come si riducono i crimini all’aperto e i furti, in quanto la maggior parte avvengono  dopo il tramonto, e questo è uno dei maggiori benefici” continua Prerau, notando anche che “Per molte persone è la qualità della vita. Molte persone si sentono semplicemente meglio quando hanno un po’ di luce a disposizione la sera”.

Unica all’Australia, rispetto a tutti i paesi che hanno implementato l’ora legale, è la confusione del fuso orario, che è presente per sei mesi all’anno.
In Australia ci sono tre fusi orari: i quattro stati a Est sono governati dall’Australian Eastern Standard Time (AEST), mentre i paesi al Sud e al Nord dell’Australia impostano i loro orologi mezz’ora indietro rispetto all’AEST. Infine il fuso orario a Ovest dell’Australia è due ore indietro rispetto all’Est. Così, tra i tre fusi orari, l’entrata in vigore dell’ora legale e il fatto che non tutti gli stati la adottano, si creano diverse complicazioni per quanto riguarda gli orari dei mezzi di trasposto interstatali. Il problema si riflette anche nel mondo delle comunicazioni, su tutti gli eventi televisivi nazionali con diversi orari e luoghi.

Prerau conclude dicendo: “In Australia dove ci sono meno stati e la situazione è più nota, potrebbe essere un problema minore, ma fino a dieci anni fa lo stato dell’Indiana non aveva l’ora legale e trovò che questo aveva un effetto negativo sugli affari. Non è possibile far felici tutti”.

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