Pesce scorpione, è psicosi in Italia

Nei giorni scorsi è stato avvistato nella zona costiera a sud della Sicilia il pesce scorpione ed è scattato subito l’allarme: come riportato da tutte le testate giornalistiche, si tratta di una specie molto invasiva e pericolosa sia per l’ecosistema che per la salute umana essendo particolarmente velenosa. I diversi giornali affrontano la notizia con approcci differenti; già dal titolo e dalla sezione in cui viene inserita la notizia, si può capire come è stato impostato l’articolo e a quale aspetto è stata data più enfasi. Il Mattino e Tgcom24 lanciano l’allarme per la stagione balneare e per i bagnanti, soffermandosi nei loro articoli sui pericoli per la salute umana che il pesce scorpione potrebbe causare con il suo veleno. In particolare “Il Mattino” ne fornisce una visione ad ampio raggio, includendo nell’articolo una lista delle diverse specie invasive per il Mar Mediterraneo che come riportato, sarebbero il 30% del totale.

Il giornale locale Ragusanews affronta la notizia in maniera concitata, citando inizialmente le fonti della ricerca, ovvero l’ “ISPRA” (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e la rivista di pubblicazione (Bioinvasion Records) . Nella seconda parte invece sono presenti le informazioni legate al veleno, molto pericoloso per l’uomo e il comportamento da adottare nel caso di puntura.

Repubblica inserisce la notizia nella sezione “ambiente” e nell’articolo fornisce dettagliatamente tutte le informazioni sulle origini attestate nel Mar Rosso, nell’oceano Indiano e Pacifico e sulla successiva diffusione definita “probabilmente accidentale” negli anni ’90 in Florida e nel Mar dei Caraibi con “imponenti impatti ecologici”. L’articolo prosegue analizzando le caratteristiche fisiche del pesce e i suoi meccanismi di difesa potenzialmente pericolosi per l’uomo; ma cosa più interessante, Repubblica descrive i sintomi provocati da una sua puntura quali vomito, febbre, convulsioni e difficoltà respiratoria e come agire al fine di limitare i danni, ovvero estraendo tempestivamente la spina, immergendo la parte colpita in acqua calda al fine di rompere la struttura proteica della tossina.

L’unico giornale ad aver analizzando approfonditamente e in modo scientifico la notizia è Wired, che nel suo articolo fornisce ai lettori informazioni sulle origini e la conformazione fisica, parlando delle tappe di diffusione nei diversi mari fino al raggiungimento del Mar Mediterraneo. La cosa più interessante dell’articolo di Wired, che lo rende un unicum, è l’intervista ad uno dei ricercatori ISPRA, Ernesto Azzurro, che fornisce una spiegazione autorevole della vicenda, mettendo in guardia sui possibili pericoli derivanti dal pesce scorpione e spiegando come sia stato affrontato il problema nei diversi stati colpiti dall’invasione. L’articolo di Wired si conclude con le informazioni necessarie per le segnalazioni di avvistamenti nel territorio italiano tra cui la Capitaneria di porto, la sede ISPRA di Palermo con i relativi contatti utili e la segnalazione del gruppo Facebook Oddish.

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